IL PERO SELVATICO

 

Pyrus pyraster

 

 

In seconda, alla festa dell’albero, abbiamo piantato il Pero Selvatico .

Questa pianta è presente in tutta l’Europa, dall’Africa settentrionale fino all’Asia orientale .

Si trova in pianura e in montagna fino a 1000 metri, ai margini dei boschi e delle siepi.

Ha un arbusto molto ramificato con fusti spinosi, può raggiungere i 3 metri di altezza e vive 150 anni !

I fiori :sbocciano insieme alle foglie ad Aprile e a Giugno e sono di colore bianco candido.

I frutti : da settembre in poi, le pere sono lunghe 5 cm, di colore verde e giallo,

il loro sapore è aspro.

Importanza per gli animali : delle sue foglie si nutrono i bruchi e farfalle molto belle tra cui la vanessa e gli scarabei. Le api e altri insetti si nutrono del nettare dei fiori, mentre dei frutti si cibano il moscardino, il riccio, la lepre, il tasso, la volpe.

I caprioli e le lepri all’inizio della primavera mangiano i giovani germogli delle foglie.

Particolarità : resti di frutti e semi sono stati ritrovati in alcuni insediamenti di uomini delle palafitte, i Romani poi usarono questa pianta per ottenere altre varietà con frutti più grandi e dolci.

Nel corso della storia questo lavoro di selezione è proseguito fino ad arrivare ai giorni nostri con oltre 1000 varietà di peri.

RICCARDO LIVIA GUIDO

 

 

 

CRATAEGUS MONOGYNA (biancospino)

 

DISTRIBUZIONE E AMBIENTE: vive in Europa e in Asia; è comunque ovunque, dal piano fino ai 1000 m. Preferisce terreni basici, poveri e posizione soleggiata.

 

ASPETTO : arbusto fitto con una chioma allargata che parte dalla base, sui 3/5 m.

Vive 500 anni! E’ spinoso e cresce lentamente e come albero arriva fino ad 8 m. La corteccia grigio, bruna ha molte piccole squame.

 

FIORI : da maggio/giugno, sono 5 petali bianchi leggermente rosati all’esterno e sbocciano dopo l’emissione delle foglie.

 

FRUTTI : da settembre/ottobre, sono frutti polposi: pomi; in autunno diventano scuri e color rosso-vino; di sapore aspro e acidulo..

 

IMPORTANZA PER GLI ANIMALI: delle foglie si nutrono bruchi di lepidotteri e del nettare alcuni coleotteri cerambici (quelli con antenne molto lunghe).

 

CURIOSITÀ : nei tempi di carestia si usavano i semi essiccati per fare una specie di farina, mentre i semi tostati per il caffè.

Il biancospino è frequente in tutta Italia, fino a 1.000 m.

 

 

DANIELE P. SYLVIA G.

 


 Torna all'indice