AMICIZIA

C’ era una volta in una foresta equatoriale, Fiondalina, un piccolo albero con solo due rami principali. Si chiamava così, perché aveva la forma di una piccola fionda. Aveva due occhi di un marrone intenso e un grande naso a patata con una piccola bocca sempre triste. Un giorno fu trasportata in Italia, perché la foresta, in cui viveva, doveva essere abbattuta, questo accadde perché Fiondalina apparteneva ad una specie molto rara e in estinzione. Fu trasferita nei giardinetti di un piccolo paese di nome Velasca. Ai giardinetti però nessun albero la guardava, perché era troppo brutta e piccolina. Una mattina Fiondalina, siccome le piaceva combinare scherzi di ogni tipo, prese un sasso e lo tirò addosso ad un albero di nome Riccio che era molto alto, ricco di lunghi rami da cui partivano moltissimi rametti. Questo fatto, fece si che Riccio per niente offeso per il suo gesto, notasse finalmente Fiondalina e le presentò tutti i suoi amici del giardinetto, tra cui Nebbia che era il migliore amico di Riccio. Nebbia era molto alto e aveva lunghi rami, era molto simpatico a tutti. Riccio, Nebbia e Fiondalina giocavano quasi sempre insieme e si divertivano ad andare sullo scivolo, come i bambini. Un giorno, mentre i tre amici giocavano a tennis, furono presi a calci da due monelli che non rispettavano gli alberi. Allora decisero di tirare loro addosso le palline sporche di fango. I bambini spaventati, scapparono dal giardinetto, e non ci tornarono più. Passò un po’ di tempo e nel giardino arrivarono tre ragazze di nome Ambra, Elena, Giada e un ragazzo di nome Davide con i quali fecero amicizia, perché questi si misero ad osservarli molto bene: ne misurarono l’altezza, contarono gli anni e presero l’impronta della corteccia di Riccio, Nebbia e Fiondalina. Tutti i pomeriggi, dopo la scuola i quattro bambini presero l’abitudine di andare al giardinetto per giocare con loro.

Anche Fiondalina, dunque pur essendo bassa ed insignificante, trovò lo stesso degli amici; questo significa che non ha importanza l’aspetto esteriore, ma quello interiore.

Ambra, Elena , Giada e Davide