Per rispondere a questa domanda vorrei analizzare i vari modelli della comunicazione.  (Materiale tratto da Puntoedu)

I codici
Il concetto allargato di testo
La struttura logica
L'integrazione di più codici
Comunicare via internet
Caratteristiche dei diversi media
Cooperare e progettare
Quale ruolo giocano le TIC nei processi di apprendimento/insegnamento e in particolare quali sono le strategie di uso delle TIC per realizzare apprendimenti individualizzati e apprendimenti collaborativi.
I principi della didattica basata su progetti.
L'utilità di preparare comunicazioni didattiche basate su TIC


I codici

Nell’istruzione noi insegnanti tendiamo a privilegiare codice verbale orale e scritto, ritenendo che la parola sia il sistema più flessibile, adatto a comunicare qualsiasi situazione, emozione, sentimento, idea.

Ciò è vero, ma dà un’idea riduttiva della complessità della comunicazione, la quale si realizza, attraverso molti altri sistemi di segni:

acustici: il telefono ci avvisa che qualcuno ci vuole parlare; il suono del cannone del Gianicolo dice ai Romani che è mezzogiorno; l’alterarsi di una voce in un tono più stridulo del normale può indicare rabbia…
visivi: un orologio comunica l’ora attraverso un “codice” a lancette o a numeri; i led di un computer e delle sue periferiche hanno significati diversi, a seconda che siano accesi spenti o cambino colore o siano intermittenti; vestirsi di colori vivaci può indicare desiderio di essere notati…
gestuali: abbracciare una persona manifesta affetto; bruschi movimenti possono tradire nervosismo; un ritrarsi del corpo segnala paura o disgusto; la mimica del viso è assai complessa, a volte difficile da decodificare.
iconici: i segnali stradali ci danno molte indicazioni di obbligo, divieto e pericolo o ci comunicano informazioni utili su servizi disponibili e su luoghi interessanti; pitture, manifesti sculture sono anch’essi segni, con propri codici, spesso assai complessi.

Saper codificare, decodificare e ricodificare i differenti sistemi di segni, saperli utilizzare alternandoli in funzione di diverse situazioni, saper guidare gli alunni all’uso consapevole degli strumenti di comunicazione è fondamentale per una buona attività didattica.


Il concetto allargato di testo

Il testo verbale, pur nelle grandissime differenze legate al codice linguistico utilizzato, alla forma orale o scritta, alle funzioni, ha una caratteristica costante: il linguaggio verbale, appunto, che organizza la comunicazione attraverso parole articolate e dà ordine ai pensieri in modo allineato e sequenziale. Tale comunicazione procede linearmente e si svolge nel tempo.


La caratteristica fondamentale del testo iconico di una sola immagine è invece di poter essere percepito e fruibile tutto contemporaneamente, in modo quindi non sequenziale né lineare.
Fumetti, manifesti, testi informatici misti di immagine e parola attengono a entrambe le caratteristiche.


Nel testo verbale-iconico l'immagine e il messaggio verbale si completano a vicenda, non in un semplice rapporto di identificazione, ma di aggiunta di valore: il linguaggio logico e quello creativo possono integrarsi, aggiungendo efficacia alla comunicazione.


L'ipertesto, pur utilizzando il codice linguistico, è caratterizzato da link, cioè da collegamenti previsti dall'autore tra le diverse parti. Il lettore può quindi procedere in modo non strettamente sequenziale, ma seguendo associazioni di pensieri. La sua libertà è però sostanzialmente solo quella concessa dall'autore.


L'ipermedia è anch'esso caratterizzato da una struttura non lineare, ottenuta attraverso i link. Utilizza oltre al codice verbale anche quelli visivi e uditivi. Aggiunge quindi alle caratteristiche di libertà di percorso, quelle di molteplicità dei media, dunque di maggiore efficacia


La struttura logica

All'inizio della terza media gli alunni danno inizio a un rito, tramandato ormai da generazioni di scolaresche:è il rito della tesina.
Ne discutono in modo appassionato:
- Io porto la seconda guerra mondiale, così la collego a scienze , per la bomba atomica e a geografia per il Giappone.
- Che dici, posso portare la Germania che l'abbiamo studiata l'anno scorso? Poi ci attacco la rivoluzione industriale e l'inquinamento.
- Io gli Stati Uniti, non prendetemeli, e dopo ci metto l'emigrazione e il brigantaggio.
- Il brigantaggio è dell'anno scorso e poi l'avevi già portato all'esame di quinta!
E il più furbo aggiunge: "Io ci faccio un ipertesto così porto il computer all'esame."

Gli insegnanti non sono contrari alla tesina in sé, ma all'idea che ne hanno molti ragazzi: è frequente che vogliano affastellare in un unicum argomenti che hanno legami solo estrinseci, nell'ansia di preparare un qualcosa che "li salvi" dall'essere interrogati nelle singole materie.
Non importa che gli insegnanti dicano che la tesina non è che necessaria, mentre:

è necessario saper cogliere i nessi logici tra argomenti di diverse discipline;
acquisire conoscenze organizzate, non frantumate nei rigidi scomparti delle singole materie;
evitare nelle eventuali tesine accostamenti estrinseci e artificiosi.

Niente da fare, la tesina ha un valore di auto- rassicurazione molto forte.

Gli insegnanti tuttavia, se hanno lavorato bene negli anni scolastici precedenti hanno un "asso nella manica".
Possono cioè ricordare agli alunni le attività interdisciplinari già svolte, attraverso le quali i ragazzi hanno acquisito, oltre a numerose conoscenze, anche la capacità di organizzarle in lavori coerenti, spesso con caratteristiche ipertestuali e multimediali.

Riflettendo sulle tesine è forse più semplice capire "per analogia" che cosa va bene e che cosa non va in una comunicazione multimediale.
I ragazzi dovrebbero iniziare ponendosi alcune domande:

A chi è rivolta la tesina?
Che cosa voglio comunicare?
Quanto tempo è previsto per la preparazione del lavoro? E per la sua fruizione? Con che strumenti sarà svolto?


I lavori degli alunni spesso non hanno un target, cioè un destinatario, sono fine a sé stessi, lavori di semplice esercitazione, destinati a non essere mai più utilizzati da nessuno.
È bene invece che gli alunni si abituino a pensare a chi è destinato il lavoro: potrebbe essere un ragazzo più piccolo, un gruppo di coetanei, gli stessi insegnanti: avendo in mente il destinatario, sarà più facile trovare forme di espressione adatte a e scegliere gli argomenti "giusti": che possano interessare chi legge o chi ascolta, integrando il nuovo nel già noto.


Nella fase preparatoria si dovrebbero stabilire i tempi di esecuzione, i modi di fruizione, il supporto e gli strumenti da utilizzare.
Il contenuto va sottoposto ad analisi: l'elenco degli argomenti, la loro suddivisione in principale e secondari, permetterà di elaborare una prima semplice mappa, da precisare in seguito, chiarendo i nessi logici tra gli elementi.

Una tesina organizzata in tale modo ha in sé una logica ipertestuale: la stesura dovrà essere fatta sulla base della mappa e corredata da indici, glossari, illustrazioni appropriate e inserite in funzione comunicativa. Fondamentale evidenziare i richiami tra le varie parti.

Una stesura a mano o una stampa "avvilirà" l'ipertestualità, che sarà invece valorizzata da software adatto.
L'ideale sarebbe produrre un ipertesto con programmi dedicati. Meglio ancora con il linguaggio html.
Tuttavia anche con un programma di scrittura come Word si possono usare link; Power Point oltre alla presentazione di "diapositive" dà la possibilità di un'organizzazione ipertestuale con suoni e animazioni.


L'integrazione di più codici

La comunicazione multimediale è caratterizzata dall'integrazione di codici diversi, testuali, sonori, iconici (immagini fisse , animazioni, clip filmate) e offre agli utenti possibilità di "interazione".

Obbedisce a proprie regole comunicative, ha un proprio lessico e proprie strutture.
Come per ogni nuova tecnologia, non sempre se ne comprendono tutte la potenzialità e spesso la si sotto-utilizza.

Inoltre avviene spesso che se ne apprezzino gli aspetti più vistosamente nuovi, senza esercitare alcun senso critico sul loro valore comunicativo: ne sono esempi tanti siti ipercolorati e iperanimati, che in realtà sono vuoti di contenuto o in cui la multimedialità è solo ornamentale.

In modo analogo, gli utenti di un ipermedia a volte lo utilizzano come un libro a stampa o un'enciclopedia testuale, oppure si aspettano che "giri" da solo come un film, rimanendo talvolta delusi perché l'ipermedia è differente da un libro o da un film.

Osservare criticamente prodotti altrui è un ottimo esercizio, ma sarà bene contemporaneamente provare a costruire propri lavori, per comprendere meglio le difficoltà di chi si cimenta con l'ipertestualità e per acquisire competenza anche in previsione di attività con gli alunni.

Comunque, via con l'analisi…

Cosa analizzare?
Soprattutto l'utilità, l'usabilità, ma anche la presentazione grafica.
Formulare delle domande può essere di aiuto.

Utilità:

L'ipermedia dà le informazioni che interessano all'utente?
Che cosa offre in più rispetto a uno strumento testuale? In altri termini:
Il lavoro ha una vera struttura ipertestuale o si tratta in realtà di un testo sequenziale salvato come ipertesto?
Sfrutta le potenzialità multimediali ai fini comunicativi?

Usabilità e navigabilità

E' facile arrivare alle informazioni desiderate?
La navigazione è intuitiva?
I bottoni di navigazione sono comprensibili e comuni a tutte le pagine?
E' presente una mappa?
Posso capire in ogni momento dove mi trovo o mi perdo facilmente ?
I testi sono "scritti per il web?" Sono cioè adatti ad essere fruiti a video, dove si tende più a scansionare che a leggere?
Colori, immagini animazioni hanno un valore informativo o sono semplici aggiunte esterne?


Grafica

Il lavoro è graficamente gradevole? O dà un 'idea di confusione? O di "povertà" grafica?
Le pagine sono coerenti tra di loro o cambiano troppo colori, stile, layout (struttura) come se non appartenessero a un unico ipermedia?

 


Comunicare via Internet

L' e-mail è una delle tipologie di comunicazione più note e usate in rete. Si sta diffondendo velocemente anche tra le persone sino a poco fa più restie a utilizzare un computer.

L'e-mail ha numerose caratteristiche positive dal punto di vista della comunicazione:

è semplice da utilizzare
è veloce
è affidabile
costa poco (niente, se non si considerano le spese di connessione a internet)
dà la possibilità di aggiungere al testo del messaggio degli attach (allegati) di vario tipo, compresi file musicali, immagini, filmati …(e qui molti eccedono).
può essere inviata contemporaneamente a uno solo o a più destinatari.

Permette anche una comunicazione all'interno di un gruppo di persone iscritte a una stessa mailing list. Con il sistema della mailing list ogni messaggio spedito da uno qualsiasi degli iscritti viene ricevuto da tutti gli altri.

Aspetti negativi:
la possibilità di subire spamming, cioè di ricevere grandi quantità di e-mail indesiderate o di vedersi arrivare allegati (attach) non richiesti, particolarmente sgraditi se "pesanti", quindi lenti da scaricare.
Gli allegati possono inoltre contenere virus pericolosi per il computer.

La pagina web ha una grande estensione comunicativa: può essere vista in qualsiasi parte del mondo, da chiunque abbia un collegamento a Internet.
Che cosa poi realmente comunichi….è un altro e ben complesso discorso, che ha a che vedere con gli obiettivi della comunicazione, con i contenuti, con la padronanza dei codici da utilizzare, con i destinatari, con la lingua usata.


La chat è una tipologia di navigazione "sincrona": per utilizzarla è necessario che due o più utenti siano collegati contemporaneamente alla stessa "stanza di chat" .

Ciascuno di loro ha uno spazio nel quale scrivere il proprio intervento. Con la pressione del tasto invio, l'intervento diventa visibile a tutti coloro che stanno partecipando alla chat.
La chat è di semplice utilizzo e molto diffusa, specie tra i più giovani utenti di internet.

Il linguaggio utilizzato dagli utenti delle chat, pur utilizzando il codice verbale scritto, ha alcune caratteristiche del linguaggio parlato: gli interventi corrono veloci, quasi come in una conversazione, senza la revisione propria della scrittura.

La chat è la tipologia di comunicazione via internet considerata con maggiore sospetto, quale fonte di incontri pericolosi e di grandi rischi, soprattutto per i bambini e i ragazzi. Paure in gran parte infondate, soprattutto assai amplificate dai "vecchi media", televisioni e giornali.


I pericoli esistono in internet, come esistono ovunque nel mondo. Compito degli educatori è fornire degli strumenti per affrontarli: più o meno come spieghiamo ai figli e agli alunni come attraversare la strada o come comportarsi con gli sconosciuti, così insegneremo loro come utilizzare chat, e-mail, forum e come "navigare" per il web in modo sicuro.


Caratteristiche dei diversi media

In sede di programmazione educativa, è importante avere le idee chiare sulle caratteristiche dei media da utilizzare, per scegliere di volta quelli più adatti agli obiettivi previsti e per guidare gli alunni nelle attività didattiche che ne prevedano l'utilizzo.
Nel corso di ciascun ciclo scolastico sarà comunque opportuno che gli alunni svolgano lavori con molti media diversi, al fine di apprenderne un uso consapevole e mirato.

Un mezzo di comunicazione può essere :

monomediale, cioè utilizzare un solo media;
multimediale, se ne utilizza più di uno;
monodirezionale se la comunicazione avviene solo dall'emittente al destinatario;
bidirezionale se si realizza in entrambi i sensi.

a secondo del numero dei destinatari raggiungibili può essere:

esteso;
non esteso.

Per quanto riguarda i tempi, la comuniazione è:

sincrona se l'emissione e la ricezione avvengono contemporaneamente;
asincrona se emissione e ricezione non sono contemporanee.

Vediamo degli esempi....

Ad esempio:
La televisione è un mezzo che permette la diffusione di comunicazioni in modo assai esteso, cioè diretto a molti utenti.
È multimediale dato che trasmette suoni e immagini.
La direzione della comunicazione televisiva è monodirezionale, dall'emittente al destinatario, non è interattiva: contenuti tempi e modalità della trasmissione vengono infatti decisi dall'emittente, le opinioni degli utenti vengono rilevati con altri mezzi, ad esempio con il telefono o la posta.
La trasmissione è sincrona, cioè viene ricevuta mentre viene messa in onda.

Il telefono è un mezzo assai veloce; al contrario della tv è bidirezionale, non è esteso, ma limitato, in genere, a una comunicazione a due
È stato monomediale dalle origini ai pochissimo tempo fa, quando trasmetteva solo suoni: attualmente i telefonini cellulari permettono sia la trasmissione di testo sia quella di immagini, quindi la multimedialità.
La comunicazione è sincrona, tranne che per il recente caso dei messaggi sms.

Il quotidiano è un medium monodirezionale, asincrono, esteso, monomediale.

Internet è bidirezionale (e alcune tipologie di comunicazione sono multiderezionali) è interattivo; è esteso e multimediale; può essere utilizzato in maniera sincrona (chat) o asincrona. (forum, siti web).


Cooperare e progettare

La scuola non è certamente la sola fonte di conoscenze per i bambini e per i giovani: specie oggi ne esistono altre, attraenti e facilmente accessibili.
A scuola, ora assai più di un tempo, si dovrebbero ovviamente imparare nozioni (non esiste conoscenza senza contenuti!) ma più che altro acquisire metodi e capacità di organizzare le informazioni in strutture cognitive complesse.
L'organizzazione della conoscenza, cioè la capacità di capire i legami logici fra le informazioni, di collegare ciò che già si conosce in un sistema cognitivo ben strutturato, è un obiettivo didattico fondamentale per ogni ordine di scuola.


La comunicazione multimediale, che prevede l'utilizzo di diversi media e l'integrazione di diversi codici, ha delle grandi potenzialità in tale direzione, se utilizzata con chiarezza di obiettivi e con metodologia corretta.
Ma poiché ognuno di noi, nello specifico ogni insegnante, sa utilizzare meglio un determinato codice a secondo dei suoi interesse e competenze, è necessario che i docenti dedichino tempo e attenzione a progettare le attività didattiche con metodo interdisciplinare, sia nell' offerta formativa di istituto, sia nella programmazione di classe.

Il che significa:

condividere finalità educative e la metodologia
conoscere e controllare le dinamiche di interrelazione
stabilire i contenuti
organizzare tempi e modi di lavoro
prevedere verifiche iniziali, in itinere e finali
essere disponibili a modificare il progetto sulla base delle verifiche.

E' fondamentale essere disposti a rivedere il proprio ruolo di docenti.
Definitivamente tramontata figura di depositario e trasmettitore esclusivo del sapere, dal momento che le informazioni sono così facilmente disponibili in rete e su altri media, l'insegnante può dedicarsi al ruolo di educatore, di persona cioè in grado di:

guidare gli alunni nell'acquisizione di un buon metodo di studio,
aiutarli ad esprimere e a sviluppare le loro potenzialità,
far acquisire strumenti di analisi e di organizzazione delle conoscenze,
condurli all'acquisizione di capacità critiche.


Le difficoltà sono di diversa origine e natura:
gestionali organizzative, economiche, psicologiche e culturali, spesso strettamente correlate tra loro.

Gli insegnanti più disponibili possono fare ben poco se i fondi stanziati per l'acquisto e la manutenzione delle attrezzature multimediali sono decisamente irrisori.

L'orario scolastico può essere poco adatto (e difficilmente adattabile!) all'uso delle tecnologie, se non prevede, ad esempio, possibilità di compresenze degli insegnanti.

Per evitare danneggiamenti le attrezzature sono di frequente chiuse in aule apposite, non sempre accessibili, mentre l'ideale sarebbe che fossero diffuse in tutta la scuola, utilizzabili in qualsiasi momento.

Importante è l'atteggiamento dei collaboratori scolastici: se ritengono che le attrezzature multimediali si traducano in un onere lavorativo in più, possono ostacolare in varia maniera le attività.

Un altro ostacolo, forse il principale, può provenire dagli altri insegnanti, che per vari motivi siano contrari alla multimedialità o si sentano inadeguati e impreparati.
Senza la collaborazione tra i docenti, l'uso delle tecnologie è davvero problematico!
Anche in questo caso, le difficoltà sono di ordine psicologico - paura di mettersi in gioco, di fare "brutta figura" davanti alle classi - più che di formazione e aggiornamento.

Con gli alunni, le difficoltà provengono soprattutto dal diverso livello di familiarità che hanno acquisito con i computer: non tanto dal punto di vista di ciò che sanno o di ciò che non sanno, questo è un aspetto facilmente superabile, quanto da atteggiamenti di superiorità o di inferiorità nei confronti dei compagni e di eccessiva sicurezza o insicurezza di fronte agli strumenti e ai programmi.

I genitori degli alunni sono a volte ostili all'uso delle tecnologie a scuola, secondo loro equivalente a "perdita di tempo" sottratto allo studio vero o "fonte di pericoli da internet" o anche causa di "robotizzazione" e blocco della creatività.

Queste difficoltà e altre ancora sono all'ordine del giorno in quasi tutte le scuole.
Nonostante ciò, quanti lavori multimediali, progettati e gestiti con ottima metodologia didattica si possono trovare navigando nel web!